… diede una festa per maritare il figlio, Cenerantola non poteva andare, ma d’improvviso le comparve la fata tarocca, che le disse: “ Vuoi andare alla festa? Ci penso io portami una zucca che la trasformo in un cocchio” un colpo di bacchetta magica e “zac” la Zucca divenne uno sformato di verdure” “embè?” “”bè, porti qualcosa da mangiare, vuoi fare la figura della barbona? dai, portami tre topini bianchi te li faccio diventare tre cavalli” prese la bacchetta magica e “zac” i tre topini si trasformarono in tre pantegane pelose da un metro cadauna: “ sì, e questi li porto come dessert, guarda che comunque posso anche andarci a piedi, le gambe ce le ho ancora finché non tocchi quella cazzo di bacchetta, mi basta solo che mi presti un vestito” “basta chiedere” disse la fata tarocca, prese la bacchetta magica e “zac” la vestì da Alpino. “Fata, ma sei sicura che vestita così non faccio una figura di merda?” “mannò, sei trandy, fidati, ti servono anche 4 maggiordomi che ti accompagnino” prese la bacchetta e “zac” si materializzarono 4 tossici. “ma questi li faranno entrare?” Rispose quello più fatto: “eh, vedi se non ci fanno entrare appena sanno che portiamo la roba” “cosa dici fata? vado lo stesso e dico che sono la loro assistente sociale?” “ vai, vai, vedrai che il figlio del Re si innamorerà della tua originalità” “sì, spero solo che abbia la catarratta” Cenerantola e andò alla festa, conobbe il Principe, ma allo scoccare della mezzanotte dovette scappare in quanto i tossici si erano rubati metà palazzo. Fuggendo perse una scarpa, il Principe la raccolse e il giorno dopo ordinò di trovare Cenerantola, quindi la portarono davanti al Principe che con voce suadente le disse: “e così sei tu la stronza che mi ha sporcato il tappeto persiano con lo scarpone da alpino voncio di sterco di mulo, adesso me lo pulisci, ma prima toglimi una curiosità, ma com’è che ti chiami Cenerantola?” “ma lascia stare, sui documenti c’era scritto Cenerentola, poi la Fata con la sua cazzo di bacchetta magica….”